Queste sono alcune delle più interessanti superstizioni sul cibo

07/11/18
TIPS AND CURIOSITIES

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Il cibo è fonte di storie e tradizioni sin dalla notte dei tempi; sebbene possa sembrare alquanto strano, lo si ritrova protagonista anche in molte superstizioni. La maggior parte di queste affondano le loro radici nel passato, nascendo dalla paura per l'ignoto e dalla fede nella magia.


L'aglio e i vampiri

Ad esempio, tutti sappiamo che l'aglio scaccia via i vampiri, ma qual è la storia di questa superstizione? Secondo il dottor Wayne Tikkanen, professore di chimica alla California State University, in passato i vampiri erano semplicemente delle persone affette da una patologia nota come porfiria; questa malattia causa erosione delle gengive (dunque canini più evidenti nel normale) e rende la pelle fotosensibile. Da qui la leggenda secondo la quale i vampiri possono uscire solo nelle ore notturne. I malati di porfiria, inoltre, non possono mangiare l’aglio perché esso accresce le tossine presenti nel sangue a causa della malattia e ne peggiora i sintomi.

Nonostante molte persone si dichiarino non superstiziose, spesso compiono azioni che sembrano non essere collegate a risultati pianificati o desiderati. In realtà queste sono la conseguenza di credenze popolari che, con il trascorrere nel tempo, sono diventate tradizioni, e come tali sono molto difficili da dimenticare nonostante la razionalità e il progresso scientifico.


Le pagnotte a testa in giù

La superstizione è particolarmente radicata nell’Italia del sud; d’altronde Ernesto di Martino, etnologo, antropologo e storico delle religioni, scrisse persino un libro a riguardo: Sud e Magia, publicato da Feltrinelli. Gli abitanti del Mezzogiorno, infatti, sono noti per essere piuttosto scaramantici e, in particolare, verso ciò che ha che fare con il cibo e lo stare a tavola. Ad esempio, uomini e donne single non devono sedersi in un angolo del tavolo da pranzo, altrimenti, secondo tradizione, non si sposeranno mai; è strano, certo, ma ha una logica: in tale posizione sarebbero "nascosti", dunque avrebbero "meno possibilità" di trovare un compagno per gli anni a venire.

In molti sapranno poi che non si dovrebbe mai posare sul tavolo una pagnotta rovesciata. La ragione di questa superstizione è piuttosto complessa e merita un’accurata analisi. Nel Medioevo e per tutto il 1700, un'era afflitta da decapitazioni quotidiane e peste nera, la paura della morte aveva reso severamente vietato toccare qualsiasi cosa fosse stata associata alla morte. Tutto ciò si rese necessario per varie ragioni, e non solo igenico-sanitarie. Le esecuzioni dei delinquenti e malati erano eseguire dal boia: una professione terribile, che comportava una vita isolata dal resto della comunità, tanto che era evitato qualsiasi contatto con lui o con i suoi oggetti e alimenti. I vestiti erano lavati in un'area separata e il cibo cucinato lontano dal villaggio. Per quanto riguarda il pane, poi, i fornai inventarono un modo semplice per separare e identificare le pagnotte destinate a questo triste individuo, cosicché anche nel forno la pagnotta non fosse vicina o si confondesse con quella destinata al resto del popolo: il pane era semplicemente capovolto, e da allora veniva chiamato il "pane del boia". Quest'antica e macabra pratica del passato è persino sopravvissuta fino ai nostri giorni.


Il numero 13

La madre di tutte le superstizioni, però è quella legata a un numero già di per sé molto oscuro: il 13. Non bisogna mai essere tredici a tavola poiché, all'ultima cena, Giuda Iscariota, colui che tradì Gesù conducendolo alla crocifissione, fu proprio il tredicesimo apostolo a sedersi. In Inghilterra, invece, come sottolineato da una analisi approfondita condotta da Betway, il numero 13 è ritenuto fortunato da molti poichè legato alla buona sorte. Come sottolineato dal sito web di scommesse, la situazione muta a seconda del luogo preso in considerazione: ad esempio, in Asia Orientale il numero 4 è al centro di una vera e propria superstizione, nota come Tetrafobia. In lingua cinese, infatti, la parola che indica il numero quattroha un suono molto simile alla parola morte; per questo motivo, molte aziende famose tra cui OnePlus hanno deciso di saltare tale numero nel nome dei loro prodotti, passando direttamente al 5 o ai numeri successivi.


Altre superstizioni nel mondo

Un altro aneddoto è legato al sale: rovesciare questo condimento è considerato presagio di sfortuna. La particolare attenzione al sale non sorprende, considerando il suo valore storico: l'estrazione era costosa e inoltre veniva utilizzato anche come moneta per pagare i soldati romani, da qui l'uso della parola "salario". In Cina, poi, i noodles, sostanzialmente i cugini dei nostri spaghetti, devono essere necessariamente lunghi perché simboleggiano la longevità; spezzarli equivarrebbe ad augurare malattie e morte. In Asia, inoltre, è vietato usare le bacchette per capovolgere un pesce cotto: se si dovesse forare la sua pelle, infatti, una nave potrebbe naufragare. Mentre, qualora vi rechiate in Giappone, ricordate anche di non infilare le bacchette in posizione verticale nella ciotola di riso, potrebbe essere un presagio di morte poiché richiama alla mente l’incenso bruciato durante i funerali.

In Russia il pane è sacro. È credenza comunque che quello sprecato in vita sarà soppesato e presumibilmente determinerà l’ingresso o meno in paradiso. Mentre, una superstizione greca molto interessante riguarda invece il caffè: se mentre lo si beve, le bolle si dirigono verso chi lo sta bevendo, allora nel prossimo futuro arriveranno molte soddisfazioni.

Le superstizioni sembrano quindi essere delle strane storie, pensate e tramandate nel corso dei secoli per dare risposta ad eventi che non avevano una spiegazione scientifica. Nel ‘700 Goethe scrisse:"La superstizione fa parte della natura umana; quando si pensa di averla scacciata completamente, si rifugia negli angoli e nei cantoni più impensati, dai quali sbuca fuori a un tratto."Sono passati molti anni da allora, ma ancora oggi essa è una componente costante nella vita di molte persone.

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